domenica 4 dicembre 2011
mercoledì 30 novembre 2011
25 NOVEMBRE GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE
nella foto da destra: Daniela Vagni, l'assessore Donatella Ferretti, Gloria Marini e due operatrici del CAV
CAMPAGNA DEL FIOCCO BIANCO:
LA VERA FORZA E' NEL RISPETTO
GRAZIE A TUTTE LE OPERATRICI CHE SI SONO RESE DISPONIBILI PER TENERE APERTO IL PUNTO INFORMATIVO.
LA GRATUITA' AL SERVIZIO DELLA COMUNITA'.
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sabato 5 novembre 2011
LA NOSTRA SOCIA. L'ARTISTA LUCIANA NESPECA
NOTA BIOGRAFICA
Nata a Roccafluvione (AP) appartiene alla generazione degli anni ’70, vive e lavora ad Ascoli Piceno in via San Germano 3. tel. 0736 258044.
Dopo la maturità in Arte Applicata ad Urbino ha frequentato i Corsi internazionali di tecniche incisorie assimilando la lezione dei grandi maestri incisori urbinati: sempre attenta ai problemi sociali, ha conseguito la laurea in Sociologia con una tesi sulla "Comunicazione iconico/tipografica del libro".
Ha insegnato incisione a Pescara e a Venezia, attualmente è docente di stampa calcografica presso l’Istituto d’Arte Statale di Ascoli Piceno. Dal 1990 dirige al Ascoli la Saletta Rosa Spina, che si è distinta per la ricerca nella grafica d’arte originale.
Conosciuta e apprezzata in campo nazionale come valida acquafortista.
Espone dal 1970 e sue opere sono visibili presso Musei e Collezioni Private.
"Tra queste donne vorrei naufragare.
Il segno di Luciana Nespeca è un solco rotondo e sottile. In realtà, invisibile. Perchè ciò che colpisce, ciò che si vede, non è il suo delimitare ma il suo contenere, il suo contenuto. E’ dunque, il miracolo e questo che l’occhio e il sentimento sono come catturati dai vuoti sontuosamente pieni. E in quei pieni, insisto, mi piacerebbe naufragare. Non tanto e non solo per l’offerta ricca di sensualissimo apparire, quanto e soprattutto per quell’invito disinvolto e scopertamente provocatorio a riconquistare i beni supremi di un’umanità da restaurare, la serenità e la pace. Che quelle donne e signore ci propongano di uscire dalla nevrastenia del nostro quotidiano per rientrare e recuperare definitivamente un paradiso perduto? Dev’essere proprio così. Perchè il secondo traguardo, nell’incidere fiabesco di Luciana Nespeca, è dato anche da un gioco indiretto e volutamente ironico di inusuali invenzioni prospettiche. Tra sogno e surrealtà.
Come a sottolineare ancor più il suo invito a entrare (a penetrare, si potrebbe maliziosamente dire), in quel suo femminilissimo mondo di quiete e di pacificazione? In quel suo paradiso perduto. Dove non ci sono più neppure le mele, perchè non c’è più neppure Adamo. E dove, finalmente, sembra possibile anche l’impossibile".
Nuccio Francesco Midera
Direttore Arte Mondadori Milano
Luglio ’99
Per ricordare Peppino De Filippo, 1999
acquaforte, vernice molle, acquatinta
cm 50x69.2 (zinco)
Arlecchino, 1994
Serigrafia a 4 colori ritoccata a mano
cm. 70 X 50
Donne leggere, 1996
Incisione punta secca
foglio 40 x 60
La mascherina. 2003/2009
Maniera a zucchero e acquatinta su carta
cm 70x50
LINK UTILI PER CONOSCERE LUCIANA
http://it-it.facebook.com/people/Luciana-Nespeca
http://www.rosaspina.ap.it/
http://www.adrart.it/ArtisAlfab/luciana_nespeca.htm
Nata a Roccafluvione (AP) appartiene alla generazione degli anni ’70, vive e lavora ad Ascoli Piceno in via San Germano 3. tel. 0736 258044.
Dopo la maturità in Arte Applicata ad Urbino ha frequentato i Corsi internazionali di tecniche incisorie assimilando la lezione dei grandi maestri incisori urbinati: sempre attenta ai problemi sociali, ha conseguito la laurea in Sociologia con una tesi sulla "Comunicazione iconico/tipografica del libro".
Ha insegnato incisione a Pescara e a Venezia, attualmente è docente di stampa calcografica presso l’Istituto d’Arte Statale di Ascoli Piceno. Dal 1990 dirige al Ascoli la Saletta Rosa Spina, che si è distinta per la ricerca nella grafica d’arte originale.
Conosciuta e apprezzata in campo nazionale come valida acquafortista.
Espone dal 1970 e sue opere sono visibili presso Musei e Collezioni Private.
"Tra queste donne vorrei naufragare.
Il segno di Luciana Nespeca è un solco rotondo e sottile. In realtà, invisibile. Perchè ciò che colpisce, ciò che si vede, non è il suo delimitare ma il suo contenere, il suo contenuto. E’ dunque, il miracolo e questo che l’occhio e il sentimento sono come catturati dai vuoti sontuosamente pieni. E in quei pieni, insisto, mi piacerebbe naufragare. Non tanto e non solo per l’offerta ricca di sensualissimo apparire, quanto e soprattutto per quell’invito disinvolto e scopertamente provocatorio a riconquistare i beni supremi di un’umanità da restaurare, la serenità e la pace. Che quelle donne e signore ci propongano di uscire dalla nevrastenia del nostro quotidiano per rientrare e recuperare definitivamente un paradiso perduto? Dev’essere proprio così. Perchè il secondo traguardo, nell’incidere fiabesco di Luciana Nespeca, è dato anche da un gioco indiretto e volutamente ironico di inusuali invenzioni prospettiche. Tra sogno e surrealtà.
Come a sottolineare ancor più il suo invito a entrare (a penetrare, si potrebbe maliziosamente dire), in quel suo femminilissimo mondo di quiete e di pacificazione? In quel suo paradiso perduto. Dove non ci sono più neppure le mele, perchè non c’è più neppure Adamo. E dove, finalmente, sembra possibile anche l’impossibile".
Nuccio Francesco Midera
Direttore Arte Mondadori Milano
Luglio ’99
ALCUNE SUE OPERE
Per ricordare Peppino De Filippo, 1999
acquaforte, vernice molle, acquatinta
cm 50x69.2 (zinco)
Arlecchino, 1994
Serigrafia a 4 colori ritoccata a mano
cm. 70 X 50
Donne leggere, 1996
Incisione punta secca
foglio 40 x 60
Maniera a zucchero e acquatinta su carta
cm 70x50
LUCIANA HA GENTILMENTE OFFERTO LA BELLISSIMA IMMAGINE PER LA LOCANDINA DEL NOSTRO CONVEGNO MEDIAMENTEDONNA. GRAZIE!!!!
LINK UTILI PER CONOSCERE LUCIANA
http://it-it.facebook.com/people/Luciana-Nespeca
http://www.rosaspina.ap.it/
http://www.adrart.it/ArtisAlfab/luciana_nespeca.htm
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venerdì 4 novembre 2011
IN MEMORIA DI UNA GRANDE DONNA. IRENA
Irena Sendler
Poco tempo fa è venuta a mancare una signora di 98 anni di nome Irena.
Durante la seconda guerra mondiale, Irena, ha ottenuto il permesso di lavorare nel ghetto di Varsavia, come Idraulica specialista.
Aveva un 'ulteriore motivo'.
Era al corrente dei piani che i nazisti avevano per gli ebrei (essendo tedesca).
Irena portò in salvo migliaia di neonati nascondendoli nel fondo della sua cassetta degli attrezzi che portava
nel retro del suo camion.
I bambini più grandi li nascondeva un sacco di iuta ...
Teneva anche un cane nel retro del camion, che aveva addestrato ad abbaiare quando i soldati nazisti
entravano e uscivano dal ghetto.
I soldati, naturalmente, temevano il cane e il suo latrato copriva il pianto dei bambini.
Durante tutto questo tempo, è riuscita a salvare 2500 tra bambini e neonati.
Fu catturata, e i nazisti le ruppero entrambe le gambe e le braccia picchiandola selvaggiamente.
Irena tenne un registro dei nomi di tutti i ragazzi che clandestinamente aveva portato fuori dai confini
lo teneva in un barattolo di vetro, sepolto sotto un albero nel suo cortile.
Dopo la guerra, cercò di rintracciare tutti i genitori che potessero essere sopravvissuti per riunire le famiglie.
La maggior parte di loro erano stati gasati. Irena ha continuato a prendersi cura di questi ragazzi, mettendoli in case famiglia o trovando loro famiglie affidatarie o adottive.
L'anno scorso Irena è stata proposta per il Premio Nobel della Pace.
Non è stata nominata.
In memoria di sei milioni di ebrei, 20 milioni di russi, 10 milioni di Cristiani e 1900 preti cattolici assassinati, massacrati, violentati, bruciati, morti di stenti e umiliati!
È di importanza fondamentale che il mondo non dimentichi, affinchè una tale barbarie non accada mai più.
Poco tempo fa è venuta a mancare una signora di 98 anni di nome Irena.
Durante la seconda guerra mondiale, Irena, ha ottenuto il permesso di lavorare nel ghetto di Varsavia, come Idraulica specialista.
Aveva un 'ulteriore motivo'.
Era al corrente dei piani che i nazisti avevano per gli ebrei (essendo tedesca).
Irena portò in salvo migliaia di neonati nascondendoli nel fondo della sua cassetta degli attrezzi che portava
nel retro del suo camion.
I bambini più grandi li nascondeva un sacco di iuta ...
Teneva anche un cane nel retro del camion, che aveva addestrato ad abbaiare quando i soldati nazisti
entravano e uscivano dal ghetto.
I soldati, naturalmente, temevano il cane e il suo latrato copriva il pianto dei bambini.
Durante tutto questo tempo, è riuscita a salvare 2500 tra bambini e neonati.
Fu catturata, e i nazisti le ruppero entrambe le gambe e le braccia picchiandola selvaggiamente.
Irena tenne un registro dei nomi di tutti i ragazzi che clandestinamente aveva portato fuori dai confini
lo teneva in un barattolo di vetro, sepolto sotto un albero nel suo cortile.
Dopo la guerra, cercò di rintracciare tutti i genitori che potessero essere sopravvissuti per riunire le famiglie.
La maggior parte di loro erano stati gasati. Irena ha continuato a prendersi cura di questi ragazzi, mettendoli in case famiglia o trovando loro famiglie affidatarie o adottive.
L'anno scorso Irena è stata proposta per il Premio Nobel della Pace.
Non è stata nominata.
In memoria di sei milioni di ebrei, 20 milioni di russi, 10 milioni di Cristiani e 1900 preti cattolici assassinati, massacrati, violentati, bruciati, morti di stenti e umiliati!
È di importanza fondamentale che il mondo non dimentichi, affinchè una tale barbarie non accada mai più.
martedì 27 settembre 2011
CONVEGNO MediaMenteDonna
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lunedì 13 giugno 2011
http://www.fondazioneorlini.it/
La Fondazione Simona Orlini Onlus nasce in memoria di Simona, dall'impegno dei coniugi Orlini. Prematuramente privati dell'affetto della loro unica figlia, attraverso le attività della Fondazione che porta il suo nome, ne conservano il ricordo legandolo ad iniziative benefiche in favore della collettività ed in particolar modo dei soggetti più bisognosi.
SOSTIENI LE ATTIVITA' DELLA FONDAZIONE ORLINI!
Puoi contribuire in due modi:
1) Attraverso il conto corrente della Fondazione che ha le seguenti coordinate bancarie:
Fondazione Simona Orlini Onlus presso: CARISAP Spa - sede di Ascoli Piceno
codice IBAN: IT 73 I 06080 1350 1000000018300
E' necessario conservare la ricevuta del versamento per poter usufruire, nella dichiarazione dei redditi, delle agevolazioni fiscali*
*Agevolazioni fiscali: La Fondazione Simona Orlini è una ONLUS (Organizzazione non lucrativa di utilità sociale), pertanto, ai sensi dell' art.13 del decreto legislativo n.460 del 4/12/97 e dell'art. 14 del decreto legge n. 35 del 14/3/05, convertito in legge n.80 del 14/5/05, sono previsti benefici per gli individui e per le imprese che versano contributi in suo favore.
2) Destinando il 5 PER MILLE delle imposte sul reddito con la scelta "FONDAZIONE SIMONA ORLINI" e l'indicazione del codice fiscale 92026170446 nella dichiarazione dei redditi.
GRAZIE!
La Fondazione Simona Orlini Onlus nasce in memoria di Simona, dall'impegno dei coniugi Orlini. Prematuramente privati dell'affetto della loro unica figlia, attraverso le attività della Fondazione che porta il suo nome, ne conservano il ricordo legandolo ad iniziative benefiche in favore della collettività ed in particolar modo dei soggetti più bisognosi.
SOSTIENI LE ATTIVITA' DELLA FONDAZIONE ORLINI!
Puoi contribuire in due modi:
1) Attraverso il conto corrente della Fondazione che ha le seguenti coordinate bancarie:
Fondazione Simona Orlini Onlus presso: CARISAP Spa - sede di Ascoli Piceno
codice IBAN: IT 73 I 06080 1350 1000000018300
E' necessario conservare la ricevuta del versamento per poter usufruire, nella dichiarazione dei redditi, delle agevolazioni fiscali*
*Agevolazioni fiscali: La Fondazione Simona Orlini è una ONLUS (Organizzazione non lucrativa di utilità sociale), pertanto, ai sensi dell' art.13 del decreto legislativo n.460 del 4/12/97 e dell'art. 14 del decreto legge n. 35 del 14/3/05, convertito in legge n.80 del 14/5/05, sono previsti benefici per gli individui e per le imprese che versano contributi in suo favore.
2) Destinando il 5 PER MILLE delle imposte sul reddito con la scelta "FONDAZIONE SIMONA ORLINI" e l'indicazione del codice fiscale 92026170446 nella dichiarazione dei redditi.
GRAZIE!
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